sabato 7 aprile 2018

L’overdose di cibo “supergrasso” trasforma i globuli rossi



Fonte: La Repubblica (articolo originale)

Avete presente un globulo rosso, la cellula dal sangue che grazie all’emoglobina contenuta trasporta l’ossigeno a tutto l’organismo?
Nel corpo umano ce ne sono miliardi di miliardi e, tra le loro funzioni, c’è anche la regolazione della disponibilità di ossido nitrico che aiuta le arterie a mantenersi elastiche e quindi a dilatarsi in caso di bisogno.
Ma quanta differenza esiste tra un globulo rosso di una stessa persona prima e dopo un pasto ricchissimo in grassi.
Basta un solo appuntamento con questo tipo di cibo per rendere queste cellule più piccole e modificarne la forma.
Infatti, un carico in acuto di cibo grasso creerebbe veri e propri “spuntoni” sulla superficie dei globuli rossi, capaci non solo di modificarne la forma ma anche di “alterare” la loro funzione.

Tutte queste trasformazioni negative, presumibilmente temporanee, si osservano dopo una sola overdose di grassi alimentari.
A dimostrarlo è una ricerca apparsa su Laboratory Investigation e condotta dagli scienziati del Medical College della Georgia, di Augusta.
Lo studio, coordinato da Tyler W. Benson, è estremamente semplice.
Sono stati presi in esame dieci uomini che facevano regolare attività fisica e che avevano valori di colesterolo e trigliceridi del sangue perfettamente nella norma.
Poi sono stati fatti due gruppi da cinque.
Nel primo, i volontari hanno assunto una sorta di “beverone” ad altissimo contenuto in grassi, con un calcolo delle calorie proporzionato al fisico del soggetto, una sorta di pasto “iperlipidico” spinto.
Nel secondo invece, pur se con lo stesso quantitativo calorico, l’apporto nutrizionale in lipidi era estremamente ridotto e compensato da carboidrati e proteine.
Dopo quattro ore dal pasto sono stati fatti gli esami del sangue, gli scienziati si sono concentrati in particolare sulle caratteristiche dei globuli rossi e sono apparse le sorprese sotto forma di una riduzione della dimensione e un cambio della loro forma.
Sono comparsi infatti dei globuli rossi caratterizzati da un bordo “frastagliato”, presumibilmente meno capaci di viaggiare nei vasi sanguinei più piccoli, dove queste cellule consegnano normalmente il loro carico di ossigeno.

Inoltre, è bastata un’unica overdose alimentare di lipidi per notare un altro fenomeno potenzialmente negativo per il cuore: l’eccesso concentrato di grasso alimentare ha indotto un aumento della mieloperossidasi, enzima che già in passato ha dimostrato di influenzare l’elasticità delle arterie e l’ossidazione del colesterolo HDL, a tutto vantaggio di quello “cattivo” o LDL.

«Questo studio è interessante - segnala Pablo Werba, responsabile dell’Unità Prevenzione Aterosclerosi del Centro Cardiologico Monzino, IRCCS di Milano - perché scopre possibili meccanismi alla base dell’insorgenza “inaspettata” di problemi coronarici, come l’angina o l’infarto del miocardio, dopo un’abbuffata di cibo grasso.
Le evidenze emerse ci suggeriscono di considerare anche questo eccesso insieme agli altri comportamenti più noti che possono scatenare eventi cardiaci, come gli episodi di ira o gli sforzi fisici esagerati e inconsueti».

Insomma: l’eccesso di grasso alimentare può risultare davvero uno stress per il sangue e per il cuore. Quindi, meglio evitare overdose di cibo ipergrasso.

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