sabato 29 dicembre 2012

Un ormone “stonato” alimenta il tumore

Tratto da "Salute 24" (vedi articolo originale)

Tumori e metastasi, colpa di una danza stonata.
Quella di un meccanismo utile allo sviluppo embrionale, che per un “cortocircuito” va in tilt e accende il gene della staminalità tumorale.
Grazie a gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Padova, guidati da Stefano Piccolo – Piccolo ha appena ricevuto il premio scientifico FIRC “Guido Venosta” - è più chiaro il rapporto tra l'eccesso dell’ormone Wnt, normalmente coinvolto nella costruzione degli organi e nei processi rigenerativi, e il gene TAZ che “invia” staminali a supporto del tumore. Lo studio è pubblicato su Cell.


In condizioni normali lo sviluppo di un nuovo organo avviene solo durante lo sviluppo embrionale, e solo pochi organi, come il fegato, sono capaci di rigenerarsi dopo aver subito un danno.
Il cancro è un "organo" che ha scoperto il segreto di come riprodurre se stesso, ed è grazie alle sue cellule staminali che si possono sviluppare le metastasi, con ricadute dopo la chemioterapia.


Le cellule tumorali da sole però non riuscirebbero a fare molto e anche il più aggressivo dei tumori ha bisogno di ricevere parecchi segnali dall’ambiente che lo circonda.
Uno di questi segnali viene da un ormone che si chiama Wnt: un fattore attivo durante lo sviluppo embrionale e nei normali processi rigenerativi.
Lo studio di Stefano Piccolo, che porta la firma di Luca Azzolin e Michelangelo Cordenonsi, spiega come l'eccesso di Wnt attivi nella cellula un gene maestro della staminalità tumorale, chiamato TAZ.


TAZ era già noto ai ricercatori: è un gene che durante lo sviluppo di un organo controlla le sue dimensioni e animali che per difetti genetici nascono con troppo TAZ sviluppano organi giganteschi.
Lo stesso meccanismo viziato che può portare al processo di crescita di un tumore e la proliferazione delle metastasi, versione stonata di quella danza armoniosa che guida invece lo sviluppo embrionale.
La scoperta apre nuove prospettive terapeutiche: in futuro, grazie a farmaci mirati e anticorpi monoclonali sarà possibile colpire con un unico vettore sia Wnt che TAZ e arrestare, quindi, lo sviluppo della malattia.

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