giovedì 6 dicembre 2012

Riparabili i danni dell'infarto


La rigenerazione del cuore dopo un infarto è una prospettiva possibile e concreta grazie alla scoperta di un gruppo di ricercatori del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie dell’Unido a Trieste e guidato dal professor Mauro Giacca.

La scoperta pubblicata su Nature (leggi articolo) riguarda l’identificazione di quaranta piccole molecole di Rna, le quali iniettate nel cuore sono in grado di risvegliare e attivare le cellule dormienti di una parte danneggiata da un infarto del miocardio, ad esempio, rigenerandole, e guarendo quindi senza lasciare cicatrice alcuna.

PROSSIMO FARMACO

Il gruppo di Giacca stava lavorando da una decina d’anni a questo obiettivo e da un paio d’anni era iniziata l’identificazione dei microRna codificati dal genoma umano.

Una volta trovati sono iniziate le sperimentazioni su topi, ratti e cellule umane in provetta dimostrando di funzionare come previsto.

«Ora continueremo le ricerche - precisa Giacca -, per arrivare come obiettivo alla generazione di un farmaco che, iniettato nel cuore danneggiato, possa facilmente innescare la ricostruzione.

Ed è un obiettivo concreto e può essere anche molto vicino».

Nel mondo ogni anno vi sono 17 milioni di vittime per malattie cardiache, l’80 per cento delle quali nei Paesi in via sviluppo.

La prospettiva dunque offerta dal risultato triestino è tremendamente importante.

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