martedì 26 febbraio 2013

Sette giorni senza sonno, 700 geni alterati


Dormire poco per sette giorni di fila, o peggio non dormire affatto, non solo nuoce genericamente alla salute, alterando livelli di attenzione, senso di fame, livelli di stress, come molti studi hanno dimostrato.
Ma secondo l’ultima ricerca scientifica inglese, lo scarso sonno modifica anche il funzionamento dei nostri geni.
Sarebbero oltre 700 quelli del nostro Dna che, dopo un periodo di riposo mancante, verrebbero interessati.
Questo nonostante molti studiosi abbiano, negli ultimi mesi, dimostrato come comunque sia il nostro fisico a riequilibrare i ritmi di sonno e veglia nel tempo, e dopo alcuni giorni di sonno mancante il corpo umano si riprenda da sé le ore perdute.

IL SONNO MANCATO – Lo studio inglese – pubblicato su Pnas - è stato condotto dai ricercatori dell’università del Surrey sugli «effetti della mancanza di sonno nei ritmi circadiani e sue ricadute sul trascrittoma», ovvero il genoma umano, usando una base di 26 volontari in buona salute, che per una settimana sono stati tenuti sotto controllo in un centro inglese che cura i disturbi del sonno.
Il campione è stato privato per sette giorni di alcune ore di sonno e obbligato a dormire 6 ore per notte.
A fine periodo, per compiere le analisi sul Dna le stesse cavie sono state tenute sveglie per 40 ore di fila.
Accanto a loro, un gruppo di persone (il cosiddetto gruppo di controllo) ha invece riposato fino a 10 ore per notte.
Le analisi della loro composizione genetica sono poi state paragonate dai ricercatori del Surrey, che hanno anche monitorato le abilità cognitive del campione e la qualità del loro sonno.

QUEI GENI IMPAZZITI – Dai dati raccolti, è emerso come nel caso di 711 geni sia variata la loro capacità di lavoro: in alcuni casi questa veniva intensificata, in altri decelerava. Tra questi, le attività che cambiavano maggiormente riguardavano i geni responsabili della regolazione del metabolismo, dei livelli di stress e della risposta del corpo a tali sollecitazioni, dell’omeostasi, ovvero dell’equilibrio interno del nostro corpo, termometro fondamentale per mantenere un corretto stato di salute.
Tali modifiche dunque, potrebbero influire sulle condizioni fisiche del corpo umano, se messe costantemente alla prova.
Ecco perché chi cronicamente dorme poco si troverebbe in un’area considerata a rischio. Questa scoperta peraltro dà finalmente una motivazione anche genetica alle conseguenze dello scarso sonno da sempre predicate e verificate da parte dei medici: tendenza a mangiare di più, a non digerire, a ingrassare per esempio, ma anche minor capacità di gestione dello stress, e un generico e vario affaticamento fisico e mentale.
Non a caso, lo stesso campione analizzato ha mostrato capacità cognitive più basse della media nei giorni di deprivazione dal sonno, rispondendo con lentezza e fatica ai test di attenzione e memoria.

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